Come annaffiare le Piante in Vacanza

Noi partiamo, ma le piante? Ecco alcuni consigli su come irrigare le piante quando siamo assenti

Quando lasciamo la nostra casa per un periodo più o meno lungo, pensiamo subito alla cura degli esseri viventi che condividono la nostra casa e ci rendono felici: in primo luogo i nostri animali da compagnia, ma anche le nostre piante! Per gli animali ci affidiamo a un pet-sitter o a una pensione, oppure, se ne abbiamo la possibilità, li portiamo con noi. Ma con le piante come si fa? Ecco alcuni consigli su come annaffiare le piante quando si va in vacanza!

Il buon vicinato

Che dire, chiedere a un vicino di casa o a un parente di prendersi cura delle nostre piante quando si è assenti è un sistema collaudatissimo! Ma attenzione: un tempo molte donne non lavoravano ed erano più presenti a casa. Al giorno d’oggi, la vita si è fatta più frenetica e non è così scontato che parenti o vicini di casa abbiano tempo e voglia di venire a casa vostra ad annaffiare le vostre piante mentre siete assenti. Accertatevi delle seguenti cose:

  • il tragitto tra la casa di chi si occuperà delle vostre piante e casa vostra non deve essere gravoso. Se si tratta di un vicino di casa, ovviamente il problema è già ridotto al minimo.
  • la persona deve avere ben chiaro il sistema di innaffiatura delle vostre piante e questo non deve arrecarle disagio. Se per esempio avete un’orchidea, che deve essere immersa in una bacinella per un tempo che va dai 10 minuti alla mezz’ora, chiedete alla persona che verrà da voi se ha dei problemi ad attendere oppure a ritornare più tardi.
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  • in alternativa: prima di partire potreste portare le piante dalla persona che se ne prende cura, se non sono troppe e se questa persona non ha problemi a tenerle (problemi di spazio, animali domestici, e così via). Chiaramente questa soluzione è valida solo se avete molta confidenza con la persona. Potete anche adottare delle soluzioni miste: le piante più “difficili” potrebbero essere lasciate a casa della persona, mentre per le altre potreste usare uno dei sistemi per annaffiare le piante in vacanza che andremo ad esaminare tra poco.

Acqua gelificata

Ecco un altro sistema per annaffiare le piante in vacanza: si tratta dell’acqua gelificata, detta anche acquagel o idrogel. Ne esistono vari tipi in commercio, di varie marche. Si possono trovare sia come blocchi semisolidi di acqua gelificata pronta all’uso, sia come granuli da immergere nell’acqua prima di essere utilizzati. Come funziona l’acqua gelificata? Se sistemata sul terriccio della pianta, cederà piano piano l’acqua necessaria per la sopravvivenza della pianta. Di norma dura fino a 30 giorni ed è ideale per piante con terriccio standard non esposte al sole.

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Irrigatori automatici

Come per l’Idrogel, anche gli irrigatori automatici sono un ottimo sistema per annaffiare le piante in vacanza.

Se ci si vuole affidare al fai-da-te, si può usare la classica bottiglia di plastica piena d’acqua, poi capovolta e immersa nel terreno. Il problema , tuttavia, è regolare il flusso dell’acqua, che potrebbe risultare eccessivo e non graduale.

Una soluzione per ovviare a questo problema è utilizzare dalle pipette con valvola regolabile da applicare al collo della bottiglia d’acqua in maniera che l’apporto idrico alla pianta sia regolare e calibrato. Si posso trovare facilmente in commercio, così come le pipette con serbatoio d’acqua già pronto da immergere direttamente nel terreno.

Infine, esistono anche sistemi elettronici di irrigazione automatica per annaffiare le piante in vacanza – ovviamente però hanno un costo maggiore!

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Le Orchidee Phalaenopsis: un capitolo a parte…

Orchidee, croce e delizia di ogni appassionato di giardinaggio! Sappiamo quanto siano piante esigenti, e annaffiare le orchidee Phalaenopsis quando si va in vacanza è davvero una sfida.

Tanto per cominciare, le orchidee non utilizzano il solito terriccio bensì quello misto torba e corteccia. Pertanto, il sistema di irrigazione automatica illustrato sopra non va bene.

Ricordiamoci però che le orchidee provengono da territori con clima umido ma che presenta anche periodi di siccità. Sono quindi capaci di sopportare l’assenza di annaffiature per circa 10 giorni, purché prima della partenza siano state adeguatamente idratate, immergendo il vaso per un’ora in un’apposita bacinella piena d’acqua. Per approfondimenti su come annaffiare un’orchidea phalaenopsis, vedi il nostro articolo Cura dell’Orchidea Phalaenopsis.

Un’altra raccomandazione è quella di lasciarle nel loro solito posto in quanto le Orchidee in generale non amano gli spostamenti. Ovviamente non devono stare nella luce solare diretta, ma questa regola dovrebbe valere sempre e non solo d’estate!

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