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Cura della Violetta Africana
Come prendersi cura della Violetta Africana
Delicati fiorellini che vanno dal bianco al viola, foglie verde scuro a forma di cuore e coperte da una gentile peluria: la graziosa Violetta Africana, o Saintpaulia, è ormai da tempo una delle piantine d’appartamento più regalate.
Come mai tanto successo per questa pianta dalle piccole dimensioni? La Violetta Africana è una pianta d’appartamento che produce fiori e, allo stesso tempo, è di facile manutenzione.
Scopri assieme a noi come prenderti cura della tua Violetta Africana!
La Violetta Africana, detta anche Saintpaulia, è una pianta perenne e sempreverde originaria dell’Africa, in particolare delle foreste delle montagne dell’Usambara, in Tanzania, e appartiene alla famiglia delle Genseracee. Fu il barone Walter Von Saint Paul-Illaire, da cui il nome Saintpaulia, a scoprire nel 1862 la specie Saintpaulia Ionantha (cioè “simile alla viola”), che è anche la più diffusa.
Nonostante il nome, la Violetta Africana non ha nulla a che fare con le nostre viole, ma ne ricorda l’aspetto e il colore dei fiori. Non occupa molto spazio e può fiorire sempre nel corso dell’anno. La caratteristica principale Violetta Africana è la sua disposizione foliare: i fiori stanno al centro, mentre le foglie partono da un unico punto e si dispongono a raggiera attorno ai fiori, creando un bellissimo effetto “scenografico”. Il colore naturale dei petali della Saintpaulia è il viola, ma i coltivatori ne hanno realizzato vari ibridi che producono fiori i cui colori ricoprono tutta la gamma di sfumature dal bianco al viola.
Nel suo habitat naturale, la Saintpaulia cresce nel sottobosco delle zone collinari e montuose del Kenya e della Tanzania: per prenderti cura della tua Violetta Africana al meglio dovrai tener conto di questo dettaglio fondamentale.
Per quando riguarda l’illuminazione, la Saintpaulia ha un’unica regola fondamentale: tanta luce ma mai lasciarla al sole diretto, nemmeno d’inverno. La luce diretta è il nemico n. 1 della Violetta Africana, perché le foglie si scottano. Ricordati infatti che la Violetta Africana è una piantina del sottobosco, abituata a stare al riparo dal sole!
La temperatura ideale per la Violetta Africana sta tra i 18° e i 25° gradi, ma resiste anche fino ai 15°. Ricordati però che fiorisce solo con una temperatura che supera i 20°.
Una posizione ideale per la Violetta Africana potrebbe essere nei pressi di una finestra esposta a nord, o a nord-ovest, in maniera da ricevere tanta luce ma non sotto forma di raggi solari diretti.
Quanto bagnare la Violetta Africana? La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo: né troppo, né troppo poco! La Saintpaulia vive in un ambiente fortemente umido, ma allo stesso tempo le sue radici possono essere facile preda di marciumi, e talvolta ci si accorge di questo problema quando ormai è troppo tardi.

Come fare? Innanzitutto, non occorre annaffiare la Saintpaulia tutti i giorni, specialmente nei mesi freddi: se ogni tanto lasci passare qualche giorno in più per una dimenticanza, non appassirà in quanto sopporta brevi periodi di siccità.
Ma il segreto fondamentale per annaffiare la Violetta Africana è non eccedere mai nella quantità d’acqua che diamo durante la singola annaffiatura: il terreno deve essere mantenuto leggermente umido, mai fradicio. Un altro accorgimento importante è evitare di bagnare le foglie, poiché l’acqua stenta ad asciugarsi per via della peluria che le ricopre e della loro carnosità: c’è il rischio che le foglie si macchino o, peggio, che si sviluppino muffe e marciumi. Per questo stesso motivo, nel caso della Saintpaulia le nebulizzazioni sono vietatissime!
Un trucco per capire se la tua Violetta Africana va annaffiata, oltre a osservare l’umidità del terreno, è quello di toccare le foglie per sentire se siano rigide e stabili sullo stelo. Se le senti un po’ flosce, vuol dire che la tua Saintpaulia ha bisogno d’acqua. Dopo l’annaffiatura, lascia passare un po’ di tempo e riprova: se le senti ben ferme sullo stelo, allora la missione è compiuta! Se invece se le senti ancora flosce, attenzione: potrebbero esserci dei marciumi! In questo caso, verifica bene gli steli oppure lascia passare qualche giorno senza annaffiarla. Per la stessa ragione, evita assolutamente i ristagni nel sottovaso.
Come molte altre piante, anche la Violetta Africana non gradisce l’acqua calcarea: annaffiala con quella demineralizzata o lascia che l’acqua di spina depositi il calcare sul fondo dell’annaffiatoio (basta qualche giorno). Importante anche la temperatura dell’acqua, che deve essere quella ambientale.

Per concimare la tua Violetta Africana, è sufficiente utilizzare del concime per piante da fiore, possibilmente diluito nell’acqua. In primavera e in estate, bisogna concimare la Saintpaulia più di frequente, circa ogni 2 settimane; nei mesi freddi, basta farlo ogni mese e mezzo.
Il terriccio ideale per la Violetta Africana è quello composto da torba mischiata a sabbia grossolana e a terriccio di foglie: si tratta quindi di un terreno ricco di sostanze organiche. Come per tutte le piante che soffrono dei ristagni d’acqua, l’ideale sarebbe porre dell’argilla espansa alla base del vaso per creare un buon effetto drenante.
Il vaso migliore è quello che rispetta il più possibile le dimensioni della pianta: immaginalo come un vestito! Compreresti mai un abito troppo piccolo o troppo grande? No, vero? Ecco, con la Saintpaulia funziona alla stessa maniera!

Il rinvaso diventa necessario solo quando la pianta diventa troppo grande per il vaso in cui si trova. Va trasferita con grande delicatezza a distanza di tempo dall’ultima annaffiatura.
La Violetta Africana si propaga per talea. Se sei un assiduo lettore del nostro blog, saprai che la talea è una parte di una pianta che viene utilizzata per generare un’altra pianta uguale a quella da cui proviene la talea stessa. Saprai anche che però spesso questa operazione è abbastanza complessa e delicata.
Ebbene, la propagazione per talea della Saintpaulia è invece piuttosto semplice: infatti basta recidere una foglia sana alla base dello stelo e metterla a dimora in un vaso preparato con terriccio organico (misto torba e sabbia).
Due gli accorgimenti:
- la foglia da scegliere per la talea deve essere cresciuta completamente, e da non molto tempo. Insomma, non deve essere un bambino ma nemmeno un vecchietto!
- il periodo adatto per l’operazione è la primavera.
Una volta inserite le talee nel terreno alla distanza di qualche centimetro l’una dall’altra, avendo cura di compattare il terriccio attorno agli steli , il vaso va coperto da una protezione (come ad esempio un sacchetto di plastica) e posizionato all’ombra e al caldo. Il terreno deve essere mantenuto costantemente umido. Dopo circa 30-40 giorni, la talea dovrebbe aver originato una nuova piantina: a questo punto, si può togliere gradualmente la copertura e, una volta cresciute, le piantine andranno messe a dimora nei vasi.

Sapevi che la talea della Violetta Africana attecchisce anche in un bicchier d’acqua? Sì, proprio come quando, da piccoli, prendevamo una foglia o un fiore e lo immergevamo sperando che crescesse! Copri il bicchiere con un foglio di alluminio bucato, che avrà il compito di reggere la foglia: inserisci lo stelo nel foro in maniera che l’estremità si immerga nell’acqua. Non appena vedrai spuntare le radici e la piantina sarà cresciuta un pochino, potrai metterla a dimora nel vaso.
La Violetta Africana è una pianta facile da coltivare, come avrai visto, e la buona notizia è che difficilmente sarà attaccata da parassiti in quanto si tratta di una pianta resistente. Tuttavia, la sua minaccia principale proviene da un’annaffiatura errata: sono i marciumi e le infestazioni fungine, di cui spesso ci si accorge quando ormai c’è poco da fare. Infatti i principali funghi responsabili, cioè la Phytophtora, il Fusarium, e il Phytium, attaccano le radici. Meno frequenti sono gli attacchi da parte della Botrytis Cinerea, che però è facile da individuare perché attacca le foglie e si manifesta con le tipiche macchioline grigie.
Le regole d’oro per evitare i funghi sono:
- Abbi cura di non utilizzare una quantità d’acqua eccessiva quando annaffi la tua Saintpaulia.
- Non bagnare le foglie.
- Togli subito le foglie secche, ingiallite o appassite.
- Evita i ristagni d’acqua nel sottovaso.
- Assicurati che la pianta goda di una buona aerazione (non lasciarla nelle correnti d’aria, però!).
Se ti accorgi di un attacco fungino sulla tua Violetta Africana, è senz’altro opportuno trattare la pianta con dei prodotti specifici. In caso di marciumi, invece, basta rimuovere le foglie appassite e lasciar ben asciugare il terreno, magari controllando il ricambio d’aria della stanza in cui è posizionata la pianta.
I parassiti della Saintpaulia comprendono:
- i pidocchi delle piante: sono dei piccoli insetti bianco-verdognoli;
- gli afidi: simili ai pidocchi come aspetto, sono però di colore scuro;
- la cocciniglia: si manifesta come delle piccole macchioline bianche e dall’aspetto lanuginoso.
Vista la delicatezza delle foglie della Violetta Africana, la rimozione dei parassiti andrebbe fatta manualmente e usando con cautela dei prodotti specifici.
Un’altra maniera per capire lo stato di salute della tua Violetta Africana è osservarne le foglie:
- le foglie sono ingiallite? L’acqua che usi è troppo fredda!
- le foglie presentano macchie marroni? Hanno preso luce diretta!
- le foglie, oltre che gialle, sono appassite? La annaffi troppo poco!

Come faccio a far rifiorire una Violetta Africana?

Se ti sei preso cura della tua Violetta Africana come si deve, questa non dovrebbe aver problemi a fiorire spesso. Se non succede, verifica le seguenti condizioni:
- la temperatura deve essere compresa tra i 20 e i 25°;
- attenzione alla luce eccessiva!
- il terriccio non è abbastanza concimato.
Ricorda inoltre che, se la tua Saintpaulia produce fiori di colore diverso da quello che avevano quando l’hai acquistata, non ti preoccupare: è assolutamente normale!
E tu, hai provato i nostri consigli?
Hai altri suggerimenti o un asso nella manica e vuoi condividere con noi tuoi trucchi per curare la Violetta Africana? Scrivicelo nei commenti, amiamo condividere l’amore per curare le piante!