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Cura dell’Erica
Come prendersi cura dell’Erica (Brugo)
Delicati fiorellini piccolissimi con colori che vanno dal bianco al violetto, che crescono su rametti resistenti al vento che spazza le Highlands scozzesi. A vederli da lontano, sembrano un mare colorato agitato dalle onde. Questa è sicuramente l’immagine più comune che abbiamo di questa graziosa pianta che possiamo acquistare in vaso presso il nostro fiorista di fiducia.
Una volta acquistata tuttavia, sappiamo come prenderci cura della nostra Erica? Leggi il nostro articolo!
Cominciamo con una piccola sorpresa: quella che chiamiamo comunemente Erica… Ebbene, non è Erica. In italiano si chiama Brugo (da qui appunto la parola “brughiera”) e il suo nome scientifico è Calluna Vulgaris. Se avete ricevuto in dono una di queste piantine, probabilmente sul vaso troverete un adesivo tutte queste indicazioni. Talvolta, anche se in maniera impropria, viene anche chiamata Erica selvatica. L’Erica vera e propria, invece, appartiene alla stessa famiglia, (le Ericacee), ma non allo stesso genere.
Il Brugo è una pianta aghifoglia, sempreverde e perenne; cresce spontaneamente in tutto il Nord Europa. Predilige infatti i climi freddi e da noi in Italia si trova in tutto il centro-settentrione, mentre comincia ad essere più rara sugli Appennini per poi sparire del tutto nel Centro-Sud e nelle Isole.
Il Brugo fiorisce in autunno, quando copre il terreno con fiori di varie tonalità di rosa, rosso, viola e bianco. È una pianta compatta che cresce fino a circa 30-50 centimetri di altezza e ha un aspetto tappezzante, ideale per bordure, giardini rocciosi e aiuole.

La posizione giusta è fondamentale per prendersi cura dell’Erica. Questa pianta prospera in luoghi soleggiati o leggermente ombreggiati.
Durante i mesi estivi, è meglio posizionare il Brugo in un’area con luce solare diretta per almeno 6 ore al giorno. Tuttavia, nelle regioni più meridionali, un po’ di ombra durante le ore più calde del giorno può prevenire il surriscaldamento della pianta.
Assicurarsi che il terreno sia ben drenato per evitare ristagni d’acqua che possono danneggiare le radici.
L’annaffiatura adeguata è essenziale per la cura dell’Erica. Durante la stagione calda, è importante mantenere il terreno costantemente umido, ma non eccessivamente bagnato. Evitare di bagnare le foglie, poiché ciò può favorire lo sviluppo di malattie fungine.
Durante l’inverno, quando il Brugo è in uno stato di riposo parziale, ridurre gradualmente le annaffiature, ma evitare di far seccare completamente il terreno. Monitorare attentamente il livello di umidità del suolo e regolare l’annaffiatura di conseguenza.

Il Brugo beneficia di una concimazione leggera durante la stagione di crescita attiva, che va dalla primavera all’inizio dell’estate. È consigliabile utilizzare un fertilizzante specifico per piante acidofile o per piante da erica.
Seguire attentamente le istruzioni sulla confezione e applicare il fertilizzante ogni 4-6 settimane. Evitare di concimare in autunno e in inverno, quando la pianta è in stato di riposo.
Il Brugo richiede un terreno acido e ben drenato. È possibile preparare il terreno mescolando torba o compost con il terreno esistente per aumentarne l’acidità. Inoltre, assicurarsi che il terreno sia sufficientemente sciolto per favorire lo sviluppo delle radici e il drenaggio dell’acqua in eccesso.
Il rinvaso andrebbe fatto subito dopo averla acquistato perché spesso i vasi in cui viene messa in commercio sono troppo piccoli; di norma, tuttavia, il rinvaso annuale andrebbe fatto in primavera, che è anche la stagione del riposo vegetativo dell’erica.
L’Erica (Brugo) può essere propagato per talea o per seme.
La propagazione dell’Erica per talea è il metodo più comune. Tagliare con cura un rametto sano di Brugo in primavera o in estate e piantarlo in un substrato leggero e ben drenato. Mantenere il terreno umido e fornire una copertura leggera per creare un ambiente umido. Le radici dovrebbero svilupparsi entro alcune settimane.
La propagazione per seme è più complessa e richiede pazienza.

La cura dell’Erica non finisce qui: infatti è suscettibile a parassiti come gli afidi e le cocciniglie, oltre a malattie fungine come la muffa grigia e l’oidio. Monitorare attentamente la pianta per segni di infestazioni e malattie. In caso di infestazioni lievi, è possibile rimuovere manualmente i parassiti o trattare con un sapone insetticida naturale.
Per le malattie, è importante rimuovere le parti infette e trattare la pianta con un fungicida appropriato seguendo le indicazioni del produttore.
E tu, hai provato i nostri consigli?
Hai altri suggerimenti o un asso nella manica e vuoi condividere con noi i tuoi trucchi per prendersi cura dell’Erica? Scrivicelo nei commenti, amiamo condividere l’amore per curare le piante!